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1. Per fare il pane, ci vuole il seme!

Aggiornamento: 11 ott 2019

Seminiamo grano tenero, per fare il pane. Ma quale dei tanti?

 

Nell'autunno 2019 semineremo 2 ettari di terreno, a Gorgonzola. La peculiarità è che useremo una popolazione evolutiva invece di una singola varietà (o meglio, una cultivar), come di consuetudine.

Cos'è una cultivar?

Immaginiamo di essere in campagna ed osservare un campo coltivato, magari di mais (che è molto diffuso nelle nostre zone); noteremmo che tutte le piante sono molto simili: stessa altezza e dimensioni, stesso colore, fioriscono e fruttificano nello stesso momento.

Insomma, di solito, un campo coltivato ospita delle piante uniformi, perché sono tutte della stessa cultivar. Per ogni specie vegetale (mais, frumento, melo...) esistono diverse cultivar, che sono state create dagli agricoltori e dai genetisti. Ogni cultivar ha delle proprie peculiarità. Ad esempio: la cultivar A fiorisce prima della cultivar B, ma la cultivar B è più resistente alla siccità della cultivar A; o ancora... la cultivar C è più bassa delle cultivar A e B.


Pro e contro

L'uniformità permette una più facile meccanizzazione dell'agricoltura; ad esempio, grazie al fatto che i frutti maturano contemporaneamente, è possibile effettuare il raccolto in un'unica volta.

Le rese sono alte, quindi la produzione è elevata, a patto di fornire tutto ciò di cui la pianta necessita (fertilizzanti, agrofarmaci...).

Alcune cultivar sono selezionate apposta per essere più resistenti a determinate avversità (malattie, siccità...). Bisogna prevedere in anticipo, al momento dell'acquisto della semente, quale avversità si presenterà più probabilmente nel nostro campo in modo da acquistare la cultivar adatta.




Cos'è una popolazione evolutiva?

Alla vista la coltura appare disomogenea, non uniforme; ci sono piante molto diverse tra loro: altezze differenti, colori, e altri caratteri sono molto variabili. Viene costituita apposta per adattarsi, nel tempo, all'ambiente in cui viene coltivata e alle tecniche colturali usate dall'agricoltore che la coltiva. E' come un sistema in divenire, che prevede la risemina in azienda, di anno in anno, proprio per permettere alla popolazione di evolversi.


Pro e contro

L'alta diversità permette alla popolazione di adattarsi a diversi ambienti, soprattutto se coltivata in sistemi agricoli che apportano limitati apporti esterni (fertilizzanti, agrofarmaci...): nell'agricoltura bio, in aree marginali, o nei paesi in via di sviluppo. L'evoluzione della popolazione avviene grazie alla pratica della risemina aziendale.

La grande potenzialità delle popolazioni è quella di mantenere la resa piuttosto costante negli anni (a dispetto delle condizioni meteo variabili ogni anno), sebbene, in termini assoluti, la resa è di solito inferiore a quella delle cultivar che crescono in sistemi agricoli ad alti input, senza fattori limitanti.

Dal punto di vista nutrizionale e gustativo, la diversità presente nelle popolazioni rende il prodotto finito carico di gusti e di profumi che stupiscono.




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