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Il nuovo raccolto ai tempi della pandemia

Nel tardo pomeriggio di martedì 6 luglio 2021 abbiamo trebbiato il campo di frumento tenero adiacente Cascina Vergani, Gorgonzola, nelle aree a nord del Naviglio Martesana, chiudendo così la seconda stagione agricola della filiera GorgoZolla.

Anche quest’anno sono stati seminati, a metà ottobre 2020, circa due ettari di frumento.

Due ettari di terreno agricolo che ha prodotto frumento, che verrà trasformato in pane e farina.


Come per molte attività produttive questa è stata una stagione complessa: abbiamo tutti dovuto attenerci a regole stringenti che arrivavano spesso con poco preavviso. Ci sono state anche restrizioni negli spostamenti, tutto questo ha limitato moltissimo le operazioni agronomiche così, una volta seminato, non abbiamo più aggiunto nessun intervento.


La stagione climatica possiamo ritenerla positiva, durante l’inverno è arrivata la neve, ormai da noi non accade tutti gli anni e questo è stato un primo elemento importante e positivo, l’inverno si è protratto di un paio di settimane e questo ritardo nella maturazione del frumento lo abbiamo mantenuto sino al raccolto finale. Abbiamo avuto in primavera anche un periodo di siccità, la mancanza d’acqua ha frenato per un verso la crescita di erbe infestanti, dall’altro ha portato ad avere un chicco più piccino.

Anche la raccolta è avvenuta al momento giusto, frutto della combinazione di alcuni fattori positivi, come la maturazione, la distanza di qualche giorno dall’ultima pioggia e l’attesa della trebbiatrice in zona. Purtroppo i campi a frumento sono ormai pochi e lo spostamento dei macchinari non è semplice.


Un aspetto importante che ha facilitato la buona riuscita della stagione agronomica è legato alla tipologia di frumento seminato. La popolazione evolutiva si adatta più agevolmente al terreno e alle condizioni climatiche che incontra nella stagione, e tutto questo avviene grazie alla ricchezza di biodiversità contenuta nella popolazione stessa. Più diversità si trova in campo, maggiore sarà la capacità delle piante di rispondere alle malattie, alla variabilità delle annate, ai cambiamenti climatici.


Nei prossimi mesi eseguiremo le analisi del caso, con meno fretta rispetto allo scorso anno, quando il progetto era in procinto di partire. Per fine ottobre utilizzeremo la farina di questo nuovo raccolto che come ogni prodotto biodiverso, coltivato artigianalmente, non sarà perfettamente uguale a quello dello scorso anno. Vedremo quindi quali caratteristiche avrà, a partire dalle analisi che faremo a settembre.

Riprendendo il filo della stagione scorsa: avevamo stimato il raccolto in 35 q.li di granella, oggi possiamo dire che avevamo stimato correttamente, nonostante la pandemia ci abbia in qualche modo frenato nei primi quattro mesi dell’anno, abbiamo trasformato circa 29 q.li di granella per produrre 24 q.li di farina. I pesi corretti li abbiamo verificati in entrata, pesando la granella conferita e in uscita trasformata in farina, presso il Molino Pennati di Medolago (Bg).

A questi numeri dobbiamo aggiungere circa 2,5 q.li di granella utilizzata per la semina nello scorso autunno. Stimiamo anche in circa 5 q.li il prodotto raccolto a fine giugno 2020 e ancora da trasformare. Pensiamo di terminare questa granella nei prossimi mesi, tra settembre ed ottobre.


La situazione complessa non ci ha permesso, da gennaio ad aprile, di partecipare ai mercati dei prodotti del territorio, quei piccoli mercati che danno un po’ di ossigeno e completano la vendita diretta di piccole realtà come la nostra. Questo nonostante i mercati contadini proponessero una vendita all’aperto in situazioni di sicurezza maggiore rispetto alla media e grande distribuzione in cui, in quei mesi, sono state alleggerite le norme stringenti applicate l’anno precedente.


In sostanza nessuno ha avuto il coraggio di proporre i mercati dei produttori del luogo come alternativa sia economica, più vicina al territorio, che di sicurezza sanitaria, di cui ci sembra ci sia assoluto bisogno.


Guardiamo avanti sperando che la ripartenza porti un cambiamento che deve assolutamente considerare le politiche economiche territoriali, attraverso un maggior sostegno alla produzione di cibo in loco.


Paolo Zucchi, del Gas di Gorgonzola “L’Albero e il Seme”, quindici giorni prima del raccolto ha realizzato un piccolo servizio fotografico che documenta la biodiversità trovata in campo, sia delle specie di frumento sia di quella degli insetti presenti tra le piantine, una garanzia di prodotto sano e non sottoposto a nessun trattamento.



“La biodiversità è la grande varietà di animali, piante, funghi e microorganismi che costituiscono il nostro Pianeta. Una molteplicità di specie e organismi che, in relazione tra loro, creano un equilibrio fondamentale per la vita sulla Terra. La biodiversità infatti garantisce cibo, acqua pulita, ripari sicuri e risorse, fondamentali per la nostra sopravvivenza (dal sito WWF)”.

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